mercoledì 8 ottobre 2014

La grande trollata di don Martino alla Regina Elisabetta


Lo scorso weekend sono stato a Perugia, candidata ad essere Capitale Europea della Cultura 2019, e nel breve tempo a disposizione l’ho visitata in lungo ed in largo con gli amici, come chi mi segue su Twitter avrà certo notato.

Una città favolosa, che premia il turista che si avventura per le sue strade in salita(1) con scorci e paesaggi suggestivi che ti fanno tenere la macchina fotografica sempre a portata di mano. 
Mi sono goduto l’arte del Perugino, ho avuto la possibilità di vedere gli stupendi manoscritti miniati della Biblioteca Augusta, sono salito (non pago delle strade in forte pendenza) in cima alla Torre degli Sciri - circa un dodecalinone di gradini - per godere di una vista unica sulla città. Ma oltre all’anima antica di Perugia, ho avuto occasione di assaporare anche il suo lato moderno: la mostra fotografica di McCurry - allestita in maniera così innovativa che non dico oltre per non rovinarvi la sorpresa - e visita in compagnia di Paolo Belardi - direttore dell’Accademia di Belle Arti - di Piazza del Bacio(2), con spiegazione del progetto di riqualificazione e rigenerazione della città.
Queste ed altre interessantissime attività, intervallate dai piaceri della cucina umbra, generosa nei sapori ed abbondante nelle libagioni.

Ma una cosa mi è rimasta particolarmente impressa di quei due giorni da turista ed è quella che vi voglio raccontare più nei dettagli: la stupenda trollata alla Regina Elisabetta ad opera di don Martino
L’episodio ci è stato raccontato dallo stesso protagonista - non è avvenuto davanti ai nostri occhi - ed io lo riferisco a voi così come mi è stato narrato: stiamo parlando della parola di un religioso - eccellente suonatore d’organo tra le altre cose(3) - che mi ha ispirato per i suoi modi e gesti una tale fiducia che ghermirò chiunque metta in dubbio la sua storia. 

Durante la visita della splendida Basilica di San Pietro(4), ci ha accolti appunto don Martino e, mentre percorrevamo le navate tra tele del Perugino e del Vasari, ci spiegava la storia della chiesa. 
Giunti nel coro - meravigliosamente scolpito nel legno - ci ha confidato come anni addietro avesse accompagnato la Regina Elisabetta in persona nello stesso tour che stavamo facendo noi. 
La regina, vuoi per la giornata faticosa, vuoi per noia, dopo qualche minuto di spiegazioni aveva iniziato a distrarsi e per questa ragione era stata rimproverata dal don. Al che lei - per giustificarsi - aveva osservato che anche loro a Londra erano pieni di opere d’arte di altrettanto valore, ferendo così il religioso nell’orgoglio. “Allora sua Maestà - disse don Martino andando verso una porta decorata da preziosi intarsi posta proprio in fondo al coro - le mostrerò un capolavoro che lei non potrebbe comprare neppure vendendo tutti i dipinti di Buckingham Palace e la sua stessa reggia, perché l’autore è Dio Padre in persona”. E quindi, spalancata la porta, la introdusse in una terrazza dalla quale si godeva una stupenda vista del cielo e della campagna umbra: davanti a questa visione la regina non poté che proferire le parole “You are right”.

Cordialità,
Il Triste Mietitore

Note:
(1) Ho fatto così tante salite e scale in due giorni che le mie chiappe sono diventate così robuste che ci posso rompere le noci di cocco.
(2) Piazza del Bacio prende probabilmente il nome dai Baci Perugina: qui si trovava infatti la fabbrica (o la sede legale, adesso non ricordo) della società. Una curiosità: anticamente i famosi cioccolatini si chiamavano Cazzotti per via della loro forma a pugno chiuso, poi un geniale esperto di marketing li ha ribattezzati con il nome attuale, facendo la loro fortuna. In effetti “Lo vuoi un Cazzotto?” suona abbastanza male rispetto a “Lo vuoi un Bacio?”.
(3) Vedi filmato: http://instagram.com/p/tu60lziKNZ/
(4) Prima di lasciare la chiesa, mettetevi con le spalle all’altare ed osservate la grande tela di fronte a voi: se siete attenti potrete distinguere - mimetizzato tra le figure - lo sguardo del Demonio. Indizio: il santo al centro del dipinto è il naso del volto demoniaco.

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