Visualizzazione post con etichetta social network. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta social network. Mostra tutti i post

mercoledì 1 ottobre 2014

Twitter è un hamburger


Sono molte le cose che si possono spiegare come se fossero una ricetta di cucina: l'amore, il lavoro, il rapporto tra genitori e figli, le ricette di cucina.
Anche una buona gestione di Twitter - fermo restando che ognuno fa del proprio account quello che più gli garba - si può assimilare ad un piatto: per me l'esempio più calzante è quello dell'hamburger.

1. È veloce come preparazione e consumo;
2. Ne mangeresti in continuazione, ma se lo fai la tua salute ne risente in modo palese;
3. Non è una pietanza costosa: tutti posso permetterselo;
4. Ci sono file di vegani che ti rompono le palle.

Il segreto di un buon hamburger sta tutto nel bilanciare gli ingredienti:
Il pane prima di tutto - la voglia di comunicare e di ricevere feedback- che essere in grado di assorbire i succhi della carne e delle salse senza diventare una schifezza che si disfa tra le mani.
La carne poi - i vostri contenuti - che può essere di manzo, pollo o maiale: basta che sia sempre di qualità e gustosa al punto giusto.
Infine ci sono l'insalata ed il formaggio - i rt e le interazioni in generale con gli altri utenti - che servono a dare armonia ai sapori. Non devono eccedere troppo in proporzione con la carne (nessuno mangerebbe un hamburger solo formaggio con una caccola di manzo dentro) ma neppure essere completamente assenti: si otterrebbe un panino noioso a dispetto della qualità delle materie prime.
Ecco, l'unica cosa che il vostro hamburger non deve assolutamente avere sono i cetrioli ossia i dm porno con le foto del vostro pene: quelli non piacciono a nessuno.

Cordialità,
Il Triste Mietitore

photo credit: Vanessa Pike-Russell via photopin cc

lunedì 29 settembre 2014

#TCOA14: come esprimere male un buon potenziale


Ci sono di lavori sporchi che nessuno vuole fare, ma che devono essere fatti. Una classifica al negativo di Twitter era qualcosa di cui si sentiva il bisogno (almeno, lo sentiva il sottoscritto) ed i Twitter Che Odia Awards (#TCOA14 e @toa14) hanno finalmente dato sostanza a quella necessità.
Prima di tutto le cose che ho apprezzato:

1. Mi è piaciuta l'idea di fondo di fare satira sui comici di Twitter: noi siamo persone che spesso perculano vip, politici e personaggi di spicco, sarebbe molto antidemocratico considerarci immuni dall'ironia altrui. Fa parte del gioco di stare sui social ed è giusto ricordarcelo ogni tanto.

2. Le categorie, su carta, non potevano essere più spassose. Morta di Cazzo Award, Non Fai Ridere Award, Bio di Merda Award, Wannabe Fabio Volo sono dei nomi - solo per citarne alcuni - che non possono non muovere al divertimento.

3. La grafica delle caption ed addirittura il trailer su Youtube sono realizzati con grande professionalità.

I problemi arrivano quando si leggono alcuni nomi. Prendo una categoria per tutte, Non Fai Ridere Awards: troviamo delle nomination davvero senza senso, Spinoza ed Azael, tanto per dire. Di questi due soggetti si può dire tutto, tranne che non siano divertenti. E così molte altre: in ogni categoria ci sono nomi oggettivamente pertinenti - sempre account con qualche decina di migliaia di followers perché qui si paga il prezzo della visibilità - ma anche qualche account che non ci azzecca una mazza. Capisco che sia tutto frutto di uno scrutino democratico, ma è un po' come se votassi Valerio Scanu per Miss Italia: qualcuno dovrà pur annullare il mio voto per palese cazzata! Anche nelle votazioni della vita reale funziona così.
Viene il sospetto che il problema dei TCOA14 risieda proprio nella gente ha espresso il proprio voto, persone a cui stanno antipatici a priori o sono invidiosi del successo (viene a ridere ad associare questa parola a Twitter) di certi account e che quindi li hanno nominati in ogni categoria possibile.
Se così fosse è un grande peccato, perché significa che questa manifestazione non andrà mai oltre le risatine tra quella cerchia di persone che probabilmente si divertono tutti i giorni con questo hating, e non solo una volta all'anno.
Un grande peccato davvero perché vedo molto lavoro e potenziale dalla parte degli organizzatori.

Cordialità,
Il Triste Mietitore

NOTA: chi è stato nominato non si ingrugni pubblicamente, è solo un gioco.
NOTA 2: il bello di Twitter è che non è un servizio pubblico, puoi decidere di non rispondere a qualcuno senza giustificarti.
NOTA 3: esiste sempre il tasto Blocca.
NOTA 4: Sticazzi Rulez, sempre e comunque